C’era una volta un contadino di nome Marco. Era povero e riusciva a malapena a
procurarsi il cibo. Non aveva figli, ma aveva sette fratelli e sette sorelle. Un giorno
decise di andare nel bosco a prendere dei funghi selvatici con suo fratello Tobia e sua
sorella Alice a cui piaceva molto l’avventura, ma non ne trovarono, così Tobia disse: "Possiamo avventurarci ancora un po' nel bosco? Ti prego Marco!"
Marco non
riusciva a resistere agli occhioni di Alice e di Tobia così gli disse che potevano
avventurarsi ancora nel bosco. Alice vide qualcosa muoversi in un cespuglio.
Chiamò Marco e lui arrivò subito. All’inizio provò a colpirlo con l’arco e le frecce, le quali, però, sfuggirono al suo controllo e le lanciò un po’ ovunque, rischiando anche di colpire
il fratello. Così decise di rincorrere quell’animale spaventato per tutto il bosco e, alla fine, lo catturò: era una lepre. Essa, tutto ad un tratto, iniziò a parlare e disse così: "Ti prego non uccidermi! Ti darò ciò che vuoi!" Marco non aveva parole, però qualcosa riuscì a
dire: "Cara lepre, noi non abbiamo del cibo, viviamo in una fattoria tutta rotta
e siamo in molti a casa, dovrò ucciderti altrimenti moriremo!" La lepre era molto turbata
dalla situazione in cui era il contadino e disse: "Caro contadino, portami a casa con te,
vedrò se la situazione di cui tu mi hai parlato è vera o mi hai mentito: se mi avessi
mentito ti maledirò, ci sono persone che potrebbero essere in situazioni peggiori delle
tue." Quando arrivarono, la lepre gli regalò una nuova casa, cibo a volontà e gli chiese
di liberarla.
Il contadino pensava che se ci fossero stati problemi, la lepre li avrebbe potuti risolvere,
ma nonostante questo la liberò e la lepre gliene fu grata.
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